Siamo circondati da pensieri di grandiosità falsi ed eccessivi. Quotidianamente arrivano alla porta, come insistenti testimoni di Geova, richieste imperative di maestosità. Bisogna essere grandi, avere grandi sogni, grandi pensieri, grandi gioie. Se ogni giorno non insegui almeno un sogno, possibilmente irrealizzabile, non ti cimenti in un’impresa a dir poco memorabile, non hai vissuto un momento irripetibile di immensa gioia, hai sprecato quel giorno. Devi sempre pensare in grande e se non funziona, devi pensare ancora più grande. Che sia ben chiaro, nulla in contrario con gli eccessi di felicità, con i voli pindarici della fantasia, con le conquiste napoleoniche. Quello che voglio dire è che si può gioire anche di giornate noiose e lente. Si può gioire anche di un mezzo sorriso e di un quarto di emozione. E soprattutto si può godere di piccoli inaspettati piaceri quotidiani.
Piccole spesso impercettibili, alle volte banali, soddisfazioni che nessuno considera e che spesso ci passano accanto inosservate.
Ognuno ha le sue, le mie sono le seguenti:
Quando entro in un taxi e sento che la radio sta trasmettendo la mia canzone preferita.
Quando riesco a staccare intatta l’etichetta del prezzo da un oggetto che devo regalare.
Quando ritrovo dei soldi in una borsa che non usavo da tempo.
Quando sento il verso del primo rondone che è arrivato, in primavera, per nidificare.
Quando il mio cane si addormenta sulle mie gambe e io non posso più muovermi per non svegliarlo.
Quando sto camminando e il semaforo diventa verde senza che io debba interrompere il mio passo.
Quando, facendo benzina, riesco a far comparire sul display una cifra tonda.
Quando inserisco nel computer la chiavetta usb dalla parte giusta al primo tentativo.
Quando passo in automobile sotto ad un ponte con il temporale, e mi godo il silenzio momentaneo che si crea.
Quando sbuccio perfettamente un uovo sodo.
Quando, sulla spiaggia, il vento cambia direzione e sento il profumo della crema solare di qualcuno e mi ricorda quella che mi metteva mia mamma.
Quando picchietto la superficie zuccherata di una crème brûlée fino a romperla.
Questi sono alcuni dei miei ordinari piccoli piaceri. Non sono grandi, non sono memorabili e sicuramente non hanno un decimo dello spessore delle grandi emozioni, ma il riconoscerli e il saperne gioire, anche quello rientra nell’elenco delle mie piccole gioie quotidiane.
Monica Mazzotto (Biofila di Aristan)
“E soprattutto si può godere di piccoli inaspettati piaceri quotidiani.” Da PICCOLE GRANDI GIOIE – Editoriale di Monica Mazzotto (Biofila di Aristan)



